Da tempo lo stile di comunicazione di REICO è cambiato e volutamente di solito non rispondiamo alle critiche pretestuose e inutili, che hanno come effetto solo quello di infangare la nostra professione.
Questa volta invece, nostro malgrado, ci troviamo costretti a dover rispondere alle falsità che ci sono state rivolte direttamente e che ci coinvolgono in prima persona.
Nel merito, l’ex presidente REICO scrive un lungo post con verbose argomentazioni (corredato da immagine volgare e sessista, che certo non ti aspetti da chi si occupa di persone e relazioni umane) per accusare la nostra Associazione di corporativismo in quanto questa presidenza chiede ai propri soci di fare supervisioni solo ed esclusivamente con i supervisori REICO.
L’astuto autore omette di dire che questa decisione è stata presa durante l’assemblea annuale dei soci nel 2017 che lo stesso presiedeva in quanto allora presidente REICO e ne sosteneva tutte le ragioni.
Questa presidenza ha dunque ereditato la delibera assembleare suddetta e non ha nulla a che vedere con le illazioni attribuite. Ad onor del vero, aggiungiamo quanto è già ben chiaro a tutti i nostri associati: la supervisione con professionisti REICO rappresenta il livello minimo richiesto per l’aggiornamento, mentre tutto il resto di formazione, supervisione e crescita continua sono riconosciuti con qualsiasi altro professionista anche non iscritto alla nostra Associazione. Basterebbe informarsi, se si avesse davvero a cuore la professione.
Come anche sarebbe bastato accedere al sito di REICO per verificare la seconda falsità riportata: non è vero che, come scritto nel post, ci sono solo uno o due nomi. Qui è possibile trovare una trentina di professionisti disponibili per supervisioni, in presenza e online. Sarebbe bastato un minuto di verifica per evitare di scrivere falsità.
Questo per quanto riguarda le cose oggettive e facilmente dimostrabili, che non possono essere smentite. Nel post, poi, si leggono anche valutazioni soggettive sulla bontà di una o dell’altra presidenza. Non è nel nostro stile entrare in questo tipo di discussioni, ovviamente ognuno può avere le sue legittime convinzioni. A patto però che non siano basate su accuse tendenziose e palesemente contrarie alla realtà.
Un’ultima amara postilla: atteggiamenti di questo tipo aiutano proprio quelle realtà che vogliono vedere disgregato il mondo dei Counselor, andando a creare inutili divisioni basate peraltro sul falso.
A noi non interessa questo gioco al massacro.
Intendiamo continuare per la nostra strada, impegnati nella qualità del servizio dei Counselor, per il bene della nostra Professione.
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